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Digital Office N Palumbo Gioielli Civitavecchia Pizzeria al 110 Civitavecchia


Info Stazione di
Civitavecchia


INFORMAZIONI
MODELLO Davis Vantage Pro 2 SCHERMATURA Passiva di serie
TIPO INSTALLAZIONE Urbana UBICAZIONE Tetto
QUOTA STAZIONE 30 m s.l.m. ALTEZZA SENSORI 2.5 m
COORDINATE 42.071410 N, 11.816761 E
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DESCRIZIONE DEL LUOGO
Il 22 maggio 2020 nasce meteocivitavecchia.it di Francesco Fasano in collaborazione con Meteo Lazio. STORIA Il villaggio, che poi diventò Civitavecchia, si sviluppò lungo la costa tirrenica in epoca etrusca. La città è situata in un territorio compreso tra il fiume Mignone a nord e il fiume Marangone a sud. Anche se non gode di grandi rilievi, la periferia è leggermente rialzata rispetto al resto dei quartieri. Inoltre vi sono numerosi fossi e piccoli canyon che partono dai vicini monti della Tolfa e sfociano a mare. La costa presenta numerose insenature e golfetti (cellae) con fondali rocciosi, le spiagge sabbiose invece sono presenti solo verso nord. A nord di Civitavecchia scorre l'ultimo tratto del fiume Mignone che passa poi nella provincia di Viterbo per confluire infine nel mar Tirreno. Centum Cellae (questo il nome latino che significa Cento [numerose] Celle) era all'epoca riferito, secondo quanto scrisse Plinio il Giovane per la prima volta in una lettera nel 107 d.C., a un luogo dove erano in corso grandi lavori per la costruzione del porto, nei pressi della villa dell'imperatore Traiano. Si può ipotizzare quindi che la città venne a compimento intorno al 110 d.C. Numerose sono le ipotesi avanzate per spiegare l'origine del toponimo Centumcellae; si ritiene possa riferirsi al numero di insenature naturali che erano presenti sulla costa, oppure ai numerosi ambienti costruiti nella darsena per la raccolta merci, o ancora alle cento stanze della Villa Imperiale. Nell'828, in seguito all'invasione distruttiva dei Saraceni, la popolazione lasciò il centro, rifugiandosi prima sui monti, poi in un nuovo sito chiamato Cencelle (per distinguerla dal primitivo), fino a quando non fece definitivamente ritorno nell'889 nella città d'origine, cambiandone il nome in Civitas Vetula (Città Vecchia) per distinguerla da Cencelle. Lo stemma della Città di Civitavecchia ha la seguente blasonatura: «D'azzurro, alla quercia di verde, fustata e sradicata al naturale, il tronco accostato dalle lettere maiuscole O e C, d'oro. Motto: S.P.Q.C. in lettere maiuscole d'oro, su lista d'azzurro bifida e svolazzante. Ornamenti esteriori da Città» L'origine dello stemma tra la fantasia popolare la leggenda e la tradizione si fa risalire al memorabile avvenimento, dopo il quale gli abitanti di Centumecellae fecero ritorno al vecchio sito di origine, essendosi rifugiati per alcuni decenni su un sito collinare a causa dell'invasione saracena. La tradizione narra di un'assemblea del popolo, all'ombra di una quercia, affinché venisse presa una decisione: se tornare tra i ruderi della vecchia città o rimanere nella nuova patria. Qui si fece notare un vecchio marinaio, di nome Leandro, il quale volse in suo favore tutte le menti, facendo decretare all'unanimità il ritorno alla vecchia patria. Lo stemma ricorda il memorabile avvenimento con la quercia su fondo azzurro e con le lettere O.C. (l'Ottimo Consiglio dato da Leandro). In verità lo stemma cittadino nel XVII secolo raffigurava Santa Fermina ma nel primo quarto del 700 compare, per quanto se ne sappia, per la prima volta, la Quercia con le lettere C.O. che nel 1740 in una stampa dello Scotto sono invertite (O.C.), disposizione che si generalizza nella prima metà dell'Ottocento. La Commissione Araldica Nazionale sul finire dell'Ottocento presieduta dal Tomassetti chiaramente esplicita che le due lettere sono abbreviazione del motto CENTUMCELLENSIUM ORDO. Altre fonti posteriori citano che le lettere O.C. non significano Ottimo Consiglio come vorrebbe la tradizione popolare, bensì sono le iniziali del motto Ordo Centumcellensis, a ricordo delle origini romane della città marinara, se non il motto Orbis Centumcellensis che compare in un Homelia di San Gregorio Magno. Un altro simbolo della città è il Forte Michelangelo. Venne costruito nel 1537 come fortezza per proteggere il porto di Civitavecchia. La sua struttura ha la forma di un quadrilatero (100 X 120 metri) con il maschio di forma ottagonale e quattro torrioni angolari. Il maschio o mastio è il torrione principale (torre tipica dei castelli medioevali), si pensa che sia stato progettato da Michelangelo Buonarroti; da qui prende il nome di Forte Michelangelo. Sul torrone di levante è presente lo stemma di colui che fece edificare questa costruzione, ovvero di Papa Giulio II, che rappresenta un albero di rovere simboleggiante il luogo in cui Papa Giulio II benedisse la “Pietra Angolare”. Il bastione a sud-est ha il nome di San Paolo, quello a sud-ovest San Pietro, quello a nord-est San Giulio e quello a nord-ovest San Romolo. Uno dei più noti frequentatori di questa fortificazione, era Leonardo Da Vinci che studiò e disegnò accuratamente gli edifici Romani. Ad oggi, il Forte Michelangelo è stato recentemente ristrutturato. Tra i primi interventi eseguiti troviamo la demolizione dell’ex stazione delle ferrovie dello stato situata nel porto, l’eliminazione dei parcheggi intorno alla fortezza e la realizzazione di una grande vasca d’acqua che costeggia una buona parte di questa struttura, avvolgendo il forte sul lato sud-est. Le zone di viabilità sono state rimosse per creare un’unica piazza e godere di una passeggiata che si sviluppa dal forte verso il lungomare. Una serie di spazi intorno a questa struttura sono stati destinati al verde, arricchiti con piante ed arbusti tipici della vegetazione mediterranea.

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